Fu alla fine degli anni ’80 che la falesia di Tagliacozzo venne definitivamente abbandonata, prima dagli apritori dei fantastici itinerari che caratterizzavano il settore basso della falesia e poi dai ragazzi di Tagliacozzo.
Nel 97 ero alle prime armi e cominciai ad arrampicare a Petrella Liri con il mio amico Alessandro sulle storiche vie aperte da Toto Capassi. Quando arrivai a Tagliacozzo, dove nel settore sinistro era stata spittata un piccola via (Tutto no bucio) da Fabrizio Pietrosanti e Pierluigi Baldi, fu una sorpresa scoprire tutte quelle pareti così varie e numerose ma ancora vergini.
Poi nel 1998, prima con l’amico fedele Peppo (Giuseppe Congionti) e poi con la mia fidanzata (oggi mia moglie) Laura Salvatori, cominciò questa bellissima avventura.
Nacquero alcune vie corte e dure nel settore alto (Il Castello) e altre vie sulla placca sottostante (Palestra Corradino). Poi con molti sacrifici economici, ma anche grazie a una grande passione per la roccia, per la natura e per l’arrampicata, nacquero numerosi itinerari.
Nel 1999 la falesia contava, nei soli tre settori di sinistra, quasi quaranta vie che vanno dalla placca tecnica a vie di forza e resistenza. Non mancano comunque vie adatte ai principianti.
La falesia era ancora semisconosciuta e l’ambiente circostante intatto e molto caratteristico specialmente nei periodi freddi e nonostante i vari milioni di lire di ferraglia utilizzati per reti di salvaguardia del paese sottostante.
E’ molto gradevole arrampicare nelle belle giornate d’autunno oppure al mattino o nel tardo pomeriggio in estate. Le potenzialità della roccia sono infinite specie nel settore basso che presenta pareti altissime e di ogni genere e che negli ultimi tempi sono state sfruttate con l’apertura di diverse vie, alcune da parte di Mario Bultrini. Ci sono moltissime possibilità per il futuro. Fortunatamente qualcuno già sta pensando a riattrezzare alcune vecchie vie che fecero storia.
La falesia, a pochi passi dalla strada Tiburtina Valeria, è caratterizzata da calcare grigio a volte molto compatto. La parte interessata è una fascia di roccia all’estrema sinistra dell’immensa struttura che sovrasta la parte antica del paese. La struttura è composta da placche verticali o leggermente strapiombanti con pance a volte povere di appigli. Molte partenze sono strapiombanti. Le vie prevalentemente non superano i quindici metri e sono molto esplosive e tutte ad un unico tiro.
Lo stile di arrampicata è tecnico nel settore Corradino e adatto ai principianti, mentre presenta passaggi molto duri negli altri settori dove occorre resistenza e forza alle dita, ma anche un buon uso di tecnica per i piedi. Ci sono anche vie più facili e articolate, adatte all'allenamento e a scuole di arrampicata anche grazie a protezioni molto ravvicinate.
Le difficoltà vanno dal 5b al 6b nel settore "Corradino", dal 5b al 7b nel settore "Il Castello" e intorno al 6a nel settore "Il Falco". Ci sono anche tre vie non liberate.
L’altitudine è intorno ai 900 metri e il sole colpisce le pareti quasi fino al tramonto. I periodi ideali per arrampicare sono la primavera e l’autunno oppure l’estate nel tardo pomeriggio o al mattino e l’inverno nelle giornate di sole.
1. LA SPADA MAGICA 5c
Quasi un boulder e adatta ai principianti; ma non troppo.
2. L’INCANTESIMO DEL COBRA 5b
Tecnica. Attenzione al serpente che vi abita!
3. IL CASTELLO STREGATO 6b
E’ un piccolo muro verticale dove si può mettere alla prova la propria abilità tecnica.
4. LA FATA E IL CAVALIERE 5b
Via facile divertente e intuitiva.
5. TRASFUSIONE 6b
E’ difficile salendola a vista trovare subito gli appigli che comunque non mancano, però bisogna sbrigarsi a salire perché la via è strapiombante e faticosa. Le prese sono taglienti e ruvide quindi attenti all’Aids!
6. EROI CORAGGIOSI 7a?
La partenza è veramente dura. Il resto è comunque difficile ma la fessura si afferra bene. Il primo tratto è difficile da interpretare e i passaggi sono difficili da capire.
7. LA BOMBA nl
Il nome e il fatto che non sia ancora liberata dicono tutto.
8. TANTHAONTAS nl
È una grossa pancia strapiombante con appigli forse troppo piccoli per sorreggere 70 chili umani. L’uscita dovrebbe essere abbordabile.
9. FOR MY FUTURE
Progetto.
10. PIANTASPIT 7b
È veramente una prova di coraggio per i tendini delle dita. Qui bisogna essere velocissimi.
11. LA MUCCA PAZZA 6b
Gli appigli sono contati ma il problema più che trovarli è arrivarci.
12. TERREMOTO 5b
Gli appigli sono molti e la via è leggermente appoggiata ma il primo spit è forse un po’ lontano. Attenzione alla cengia che affianca la via: ma come si reggerà? Se poi volete fidarvi fate voi.
13. L’ULTIMO GRANDE 6b
La via è prevalentemente tecnica e il passaggio chiave è dopo il secondo spit dove bisogna pinzare una presa con la mano destra, salire un po’ con i piedi e finalmente afferrare una presa buona con la quale si può moschettonare il terzo spit. Il resto è più semplice.
14. FOREVER ARWAL 6b
È una via dove gli appigli sono piccoli e difficili da notare ma una volta trovati il gioco è fatto. La partenza è in opposizione.
15. IL TORO 7a
La partenza da il grado alla via. Per salire bisogna prendere il toro per le narici, cioè quei due grossi buchi che hanno la forma di un naso. Poi, una volta portate le mani sopra la pancia strapiombante bisogna trazionarsi e bloccare per arrivare alla nuova presa.
16. L' AURA E L'ECLIPSE 6b
Il divertimento non manca. La via è strapiombante con un piccolo tetto centrale e con grandi prese resinate. Qui serve solo un po’ di forza ai bicipiti.
17. NUOVE RISOLUZIONI 6c
Velocità resistenza e forza alle dita servono tutte per superare questa via.
18. PESCE D’APRILE SURGELATO 7a
Non bisogna sbagliare nessuna presa altrimenti si vola. È difficile interpretare questa via strapiombante ma se si ha notevole forza si può rimediare.
19. HO CHIUSO CON LE DONNE 6c
Se non si vuol tirare troppo con le braccia, la partenza si può superare spaccando con le gambe. Ma per l’uscita serve forza di dita.
20. OSSESSIONE nl
Il tratto chiave ha solo appigli svasatissimi. Se fosse appoggiata anziché strapiombante non ci sarebbero problemi!
21. OBLIQUA DISTENSIONE 7a
Tranne la partenza è una via molto tecnica e leggermente appoggiata. Ma quando una via appoggiata arriva a 7a…
22. GRAN DURISMO 7a?
È una via breve ma dura, verticale, tecnica e con una partenza molto particolare.
23. IL SAPIENTE SENECA SCA 6A
A prima vista sembrerebbe molto semplice, ma l’apparenza inganna. Si può usare la tecnica di fessura.
24. IL FALCO 6b
Divertente, tecnica e con singoli passaggi un po' duri.
25. BOULDER DEL FUNGO 5b
Una specie di boulder con le protezioni, con prese buone e adatta ai principianti
26. BOULDER DEL VINO 5c
Una via non difficile con un’uscita tecnica.
27. ADERISCITI 6b
Bisogna sfruttare al massimo l’aderenza. La via è una placca leggermente appoggiata.
28. SESSO AL CIOCCOLATO 6a
Qui dopo una partenza tecnica bisogna afferrare la fessura, poi fidarsi in aderenza e cercare di non portarsi a destra per non andare fuori via.
29. FIORELLINO 5b
La via è appoggiata e quindi tecnica. Adatta per imparare a muoversi bene con i piedi.
30. DUBBIO TECNICO 6b
È una via molto divertente prevalentemente tecnica ma dove serve anche un po’ di forza.
31. METAL GEAR 5c
Una via semplice con una partenza divertente.
32. COMECAZZE '5c
Questa è un tipo di via classica e tecnicamente semplice. È stato lasciato di proposito un vecchissimo chiodo ritrovato inspiegabilmente sulla parete.
33. TUTTO ‘NO BUCIO 5c
La prima via in assoluto dei settori di sinistra. L’hanno fatta praticamente tutti.
Altre vie sulla destra non sono state ancora riattrezzate.